venerdì 27 maggio 2011

MEDUSA


Il suo aspetto era così orribile che persino gli dèi ne avevano timore. Il suo sguardo così penetrante che chiunque la vedesse era trasformato in pietra. Solo un mortale ha avuto il coraggio di sfidarla: l'eroe greco Perseo, che ha voluto affrontarla armato solo di un falcetto.
Seducente e mostruosa, Medusa è una creatura al confine tra opposti: vita e morte, fascino e terrore, umanità e bestialità. Anche il suo legame con la terra, evidenziato dal cranio coperto di serpenti, è bilanciato dalla presenza delle ali, che la collegano all'aria e al volo.

GENEALOGIA DI MEDUSA

Medusa è figlia di Forco, una divinità marina preolimpica, e Ceto, spesso raffigurato come mostro degli abissi, a loro volta generati da Ponto, il Mare, e Gaia, la Terra. Il suo rapporto con il mare è evidenziato anche dalla relazione con Poseidone. Secondo un'antica versione del mito, infatti, Medusa venne posseduta con la violenza del signore dei flutti nel tempio consacrato alla dea Atena. Dalla loro unione nacquero due figli, il guerriero Crisaor e lo splendido cavallo alato Pegaso. Tra i fratelli e le sorelle di Medusa vi sono Echidna, un mostro con il corpo di donna e la coda di serpente; il drago dalle cento teste Ladone, guardiano delle mele d'oro delle Esperidi; le gorgoni Steno ed Euriale, in tutto simili a Medusa, e le Graie, nate già con i capelli bianchi, dotate in tre di un unico occhio e di un unico dente che si prestavano a turno.

SFIDA MORTALE

La vicenda di Perseo e Medusa ha inizio alla corte di Argo. Il re della città, Acrisio, aveva fatto imprigionare sua figlia Danae in una torre, per impedire il realizzarsi della profezia che lo voleva ucciso per mano del nipote. Quando la donna, fecondata da Zeus sotto forma di pioggia d'oro, partorì Perseo, Acrisio, atterrito, rinchiuse madre e figlio in una cassa e li affidò al mare. I due approdarono sull'isola di Serifos, dove furono accolti da re Polidette, che si invaghì di Danae. Per approfittare della donna e liberarsi di Perseo, il sovrano chiese al giovane di onorare le sue future nozze con una nobile fanciulla portandogli la testa di Medusa. Iniziò così l'avventura di Perseo che, guidato da Ermes e da Atena, si recò dalle Graie, sorelle di Medusa, tre vecchie orrende che condividevano un unico dente e un unico occhio. Giocando d'astuzia, Perseo glieli sottrasse entrambi e, con il ricatto, le costrinse a svelargli dove vivevano le Ninfe Stigie, da cui ricevette gli strumenti necessari alla sua impresa: i sandali alati, una bisaccia magica e l'elmo di Ade, che lo rendeva invisibile chiunque lo portasse. Poi volò fino alla terra delle Gorgoni , che sorprese semiassopite nella loro tana.


VITTIMA DEGLI DEI

Capelli di serpe, zanne da cinghiale, ali d'oro, artigli: Medusa è un fascinoso mostro femmina, per molti aspetti una "diversa". I suoi genitori e le sue sorelle sono divinità, mentre lei è mortale. In origine Medusa era una bellissima fanciulla dagli splendidi capelli. Recatasi al tempio di Atena, fu però violata dal dio del mare Poseidone, tradizionale avversario della dea. A causa di tale oltraggio, Atena punì la giovane trasformando i suoi capelli in serpi. Secondo alcuni autori classici, invece, Poaseidone prese Medusa con la forza in un prato. Per altri, ancora, vi fu seduzione da parte del dio ma non violenza. Qualunque versione del mito prediligessero, gli antichi concordavano nell'attribuire a Medusa il potere di traformare in pietra chiunque la fissasse. Una minaccia da cui dovette guardarsi anche Perseo, che riuscì ad uccidere la Gorgone solo grazie all'aiuto di Ermes e Atena.

LA VITA GENERATA DALLA MORTE

Frutto del rapporto con il dio del mare, i figli di Medusa fuoriscirono dal suo collo reciso dopo la decapitazione.Poichè Poseidone è associato al cavallo, non stupisce che Medusa abbia generato Pegaso, il cavallo alato cavalcato da Perseo e Bellerofonte. Fratello di Pegaso è il guerriero Crisaor, che nacque brandendo una spada d'oro.

ARMA DI DIFESA

Dopo aver ucciso Medusa, Perseo ne donò la testa ad Atena, che la pose al centro della sua egida (ossia del suo scudo) per annichilire i nemici e come emblema di difesa non scalfibile.

A GUARDIA DEGLI INFERI

Secondo un'altra versione del mito ripresa da Omero, la testa mozzata della Medusa fu portata negli Inferi, dove Persefone, dea dell'oltretomba, la usava per trasformare in sasso chiunque tentasse di violare i segreti del suo oscuro regno.

SALVATO DA UN RIFLESSO

Per evitare che Medusa, risvegliandosi, lo pietrificasse, Perseo le si avvicinò camminando all'indietro; e quando la fissò si protesse con lo scudo di bronzo dono di Atena, che rifletteva lo sguardo assassino proprio come uno specchio. Così Perseo riuscì a decapitare Medusa, mozzandole la testa con l'affilatissimo falcetto offertogli dal dio Ermes prima dell'impresa.

IMPOSSIBILE VENDETTA

Una volta uccisa Medusa, Perseo si diede alla fuga, inseguito dalle due sorelle della vittima che nel frattempo si erano ridestate. L'eroe si alzò in volo grazie ai calzari alati ricevuti dalle Ninfe, e poi scomparve alla vista delle Gorgoni in virtù dell'azione magica dell'elmo di Ade, che lo rendeva invisibile alle inseguitrici.

SANGUE PRODIGIOSO

Il sangue raccolto da Perseo dopo la decapitazione di Medusa possedeva poteri magici: quello sgorgato dalla vena sinistra del collo era un potente veleno, mentre quello scaturito dalla vena destra era in grado di resuscitare i morti.

SERPENTI NEL DESERTO

Una volta sfuggito alle Gorgoni infuriate, Perseo passò in volo sopra il deserto libico, dove dalla testa mozzata della Medusa caddero alcune gocce di sangue maledetto: subito tra le infuocate sabbie libiche si generarono centinaia di velenosissimi serpenti.

IL POTERE DI UN VOLTO

A detta degli antichi, il volto di Medusa aveva il potere di allontanare il male. Per questo, nella Grecia preclassica, era molto diffuso un tipo di pendente (detto gorgoneion) che raffigurava la maschera della Gorgone. Il volto della mostruosa figlia di Forco e Ceto compariva anche, con funzione beneaugurante, sui piccoli scudi rettangolari dei Romani, usati anche dai gladiatori. Nel Rinascimento, l'imperatore Carlo V si fece costruire scudi da parata provvisti di gorgoneion dopo la campagna in Algeria.


FEMME FATALE

Simbolo di paure ataviche che paiono sgorgare dall'inconscio, la figura di Medusa ha suggestionato nel corso dei secoli grandi poeti come Dante Alighieri (nell' Inferno, Medusa presidia, insieme alle Erinni, le mura della città di Dite, eterna dimora degli eretici) e John Milton - che nel suo poema Il paradiso perduto la pone a guardia del regno dei morti - e studiosi della psiche come Carl Gustav Jung e Sigmund Freud. In epoca preromantica, lo scrittore Johann Wolfgang Goethe ha messo in luce l'ambiguità essenziale della donna-mostro, tessuta di attrazione fatale e terrore. La tradizione iconografica moderna sul tema annovera i nomi illustri di Antonio Canova, Arnold Bocklin e Gustav Klimt. Al cinema, una versione attualizzata di Medusa si può ammirare nel film Percy Jackson e gli dèi dell'Olimpo (2010), di Chris Columbus, dove la mostruosa compagna di Poseidone ha le fattezze dell'affascinante Uma Thurman.